Ore 10 del mattino in una casa di Roma:
A (brigatista): Lei è il professore Franco Tritto?
B:Sì, ma io vorrei sapere con chi parlo....
A:Brigate Rosse..
B: Eh..
A:Va bene, ha capito?..
B:Sì
A:ecco non posso stare molto al telefono.... quindi, dovrebbe dire questa cosa alla famiglia...parlare personalmente... anche se ha il telefono sotto controllo, non fa niente...parlare personalmente e dire questo: adempiamo alle ultime volontà del presidente, comunicando alla famiglia dove potrà trovare il corpo dell'on. Aldo Moro
B:Che cosa dovrei fare?
A: Mi sente?
B: No, se può ripetere, per favore...
A: No, non posso ripetere, guardi... allora, lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell'onorevole Aldo Moro in via Caetani...
B: via...
A: via Caetani, è la seconda traversa a destra di via delle Botteghe Oscure.... Va bene?
B:Sì...
A: Lì c'è una Renault 4 rossa. I primi numeri di targa sono N5...
B: Devo telefonare io?...
A: No dovrebbe andare personalmente...
B: Non posso.. (piange)
A: Non può?... dovrebbe per forza..
B: Per cortesia, no (piange)
A: Mi dispiace, cioè se lei telefona non...non verrebbe meno all'adempimento delle richieste che ci aveva fatto espressamente il presidente
B: Parli con mio padre... la prego
ore 10 del 9 maggio, Roma: il presidente Moro nella prigione del popolo di via Montalcini viene sbarbato, vestito. Gli dicono che stà per essere liberato. Lo portano giù nel garage. Lo fanno accomodare nel bagagliaio. Moretti lo copre, poi punta la mitraglietta Skorpion e spara. Da distanza ravvicinata. Il mitra si inceppa, e lui usa la pistola. Il corpo esanime giace nella Renault 4 rossa. Il dramma si è compiuto.
La Renault 4 viene portata a via Caetani. Il prof. Franco Tritto, amico della famiglia Moro riceve la telefonata e guida la polizia a via Caetani.
L'immagine di Moro riverso nel bagagliaio fa il giro del mondo.
Ma quella tragica giornata non era cominciata con la morte di Moro
Ore 1,40 del 9, Cinisi , Palermo.Il macchinista del treno Trapani-Palermo, Gaetano Sdegno, transitando nel territorio di Cinisi, avverte uno scossone e, sceso dalla locomotiva, trova i binari squarciati da un'esplosione. Attorno al piccolo cratere, sparsi nel raggio di 300 metri, resti umani. Sono i resti di Peppino Impastato, un ragazzo di 30 anni. Peppino non muore sotto il treno ma devastato dall'esplosione del tritolo. Peppino è stato legato ai binari ed è stata fatta esplodere una forte carica che l'ha devastato. Ma chi è questo ragazzo? Peppino nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. La famiglia Impastato è bene inserita negli ambienti mafiosi locali: una sorella di Luigi ha sposato il capomafia Cesare Manzella, considerato uno dei boss che individuarono nei traffici di droga il nuovo terreno di accumulazione di denaro. Ma ben presto Peppino si allontana dalla famiglia e comincia una militanza politica e antimafiosa.Nel 1975 organizza il Circolo "Musica e Cultura", un'associazione che promuove attività culturali e musicali e che diventa il principale punto di riferimento por i giovani di Cinisi. Ne 1977 partecipa alla realizzazione di Radio Aut, un'emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Il 9 maggio viene ucciso prima che si svolgano le elezioni. Peppino sarà eletto consigliere.
"Fiore di campo nasce dal grembo della terra nera, fiore di campo cresce odoroso di fresca rugiada, fiore di campo muore sciogliendo sulla terra gli umori segreti",
Questa è la descrizione lunga del blog chiamato 'Blog A'.
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