28 di aprile: elezioni per il Presidente del Senato: presidente di turno l'anziano ex Presidente della Repubblica Italiana. Persona di 87 anni ed ex Presidente degli Italiani, quale miglior garanzia di equilibrio? E invece succede che il Presidente pro-tempore comincia con una prassi poco diffusa per il suo ruolo: scende anche lui dallo scranno e annuncia che anche lui sarà a votare.
Ma la giornata è ancora lunga... Scalfaro dopo la seconda votazione in cui 3 schede inizialmente attribuite a Marini vengono dichiarate nulle, dovrebbe decidere con l'intero Senato le modalità ed i tempi della votazione successiva. Ma Scalfaro con un colpo di mano decide che si rivoterà per le 20.
In quel momento qualcuno gli dice che una decina di senatori stanno andando via da Roma e quindi Scalfaro ancora una volta falsa il gioco spostando di ulteriori 2 ore.
Una persona con un minimo di coscienza avrebbe almeno evitato di fare commenti ma il Dorian Gray sale sul palco e grida: - E' più di sessant'anni che sono parlamentare, non ho mai visto in sessant'anni una tale mancanza di rispetto reciproco.
E termina con il lamento: - Sto seriamente male da più ore, in un'Aula che chiede le regole ma non ne rispetta nessuna. Non so se la mia salute mi consentirà di andare avanti. Mi rendo conto della situazione ma anche della situazione che si creerebbe con il passaggio da una presidenza ad un'altra.
ROMA - Grande attenzione alla vita umana e alla famiglia, solite critiche sui Pacs, correzione del tiro (sconfessato il cardinal Martino) sull'insegnamento della religione islamica nella scuola italiana ("pericoloso indottrinamento"). Il cardinale Camillo Ruini parla ai vescovi italiani riuniti nel Consiglio permanente e, come prevedibile, interviene sui temi della campagna elettorale nella quale "la Chiesa non si schiera, ma indica contenuti". Ruini sembra negativamente impressionato dai toni della campagna per le politiche: "toni accesi e molteplici terreni di polemica" e ribadisce che la Chiesa non fa alcuna "scelta di schieramento politico o di partito" ma ripropone agli elettori e ai futuri parlamentari "contenuti irrinunciabili".
No ai pacs. "Rispetto della vita umana dal concepimento al suo termine naturale" e "sostegno concreto alla famiglia legittima fondata sul matrimonio" evitando "di introdurre normative che ne comprometterebbero gravemente il valore e la funzione". A questi temi il cardinale Ruini chiede di prestare "speciale attenzione" e di usarli come "criterio di orientamento in rapporto ai programmi delle diverse forze politiche".
L'economia. Il leader dei vescovi entra anche nel merito di questioni economiche: "Le condizioni della nostra economia permangono purtroppo difficili, come mostrano la mancanza di crescita nel corso del 2005 e l'incremento del debito pubblico, anche se una certa ripresa è prevista per il 2006". Per questo il cardinale chiama a un "impegno forte e condiviso, senza il quale sarebbe arduo attenuare gli squilibri che affliggono da gran tempo il nostro Paese, penalizzando soprattutto il Meridione, in particolare sul versante cruciale dell'occupazione".
No alle intolleranze. Il cardinale Ruini ha ricordato l'assassinio di don Andrea Santoro, ucciso nella chiesa di Trabzon in Turchia, e ha ribadito che "l'intolleranza e la violenza non possono mai giustificarsi come risposta alle offese, poiché esse non sono risposte compatibili con i principi sacri della religione". Il prelato ha fatto sue le parole con le quali Benedetto XVI ha condannato le vignette su Maometto e le reazioni dei paesi islamici, "deplorando" le azioni di chi "approfiotta deliberatamente" dell'offesa ai sentimenti religiosi "per fomentare atti violenti, tanto più che ciò avviene a fini estranei alla religione".
Il Medioriente. Per Ruini, l'Autorità Palestinese deve riprendere "il percorso che deve condurre alla rinuncia alla lotta armata, al riconoscimento reciproco e alla coesistenza pacifica tra Stato d'Israele e popolo palestinese, dotato di proprie istituzioni democratiche e sovrane". Allo stesso tempo Israele deve rispettare il diritto internazionale perché "gli atti di forza, a cui si è fatto ricorso anche la scorsa settimana, non potranno certo facilitare questo cammino". Ruini ha espresso preoccupazione anche per le notizie dall'Iraq, dove "ancora molto si fatica per trovare una forma di equilibrio, coesistenza e collaborazione tra le diverse componenti della popolazione".
( da Repubblica)
Nel blog di ieri ci eravamo lamentati perché nella Finanziaria nono erano previste manovre strutturali.
Ieri al Senato, però, veniva approvata l’articolo 6 del decreto infrastrutture ( firmato dall’ing. Lunardi).
La norma estende le agevolazioni per le chiese cattoliche a tutti gli immobili dove si svolgono attività "connesse a finalità di culto" anche in "forma commerciale". In pratica se prima solo le basiliche non pagavano l’ICI, oggi anche scuole private, case di cura, ristoranti e foresterie appartenenti alle istituzioni cattoliche ne saranno esenti. Le altre confessioni religiose non potranno beneficiarne.
Tale norma cade nello stesso momento in cui il ministro Tremonti taglia gli emolumenti agli enti locali. Il danno stimato per l’Anci è di almeno 300 milioni di euro.
Poiché la legge che esenta le chiese dal pagamento dell’ICI è del 1993 e tale norma va estendere tale legge, i sacerdoti potrebbero ricorrere ai giudici tributari per recuperare i soldi spesi dal 1993 ad oggi. Tutto ciò si traduce in miliardi di euro che i Comuni potrebbero sborsare.
A pochi passi dal Senato, in Piazza San Pietro, Benedetto XVI bacchettava il materialismo del nostro tempo che viene definito idolatria. Intanto da parte del Pontificato continua una manovra di accerchiamento della politica italiana che per recuperare consensi elettorali regala soldi e idee alla CEI.
E' iniziato al Senato il cammino della 3613(la manovra per il 2006).
La Finanziaria paga il prezzo di una situazione economica disagiata del Paese, paga il prezzo delle dimissioni di Siniscalco, ma soprattutto paga il prezzo di una maggioranza in frantumi.
In questo contesto la manovra proposta appare come un semplice tappabuchi ( se ci riesce!) allo stato delle cose contingente ma non avvia alcuna riforma strutturale che permetta all’Italia di superare il guado. La riforma delle pensioni avviata da Pagliarini nel 1994 e solo sfiorata dai governi successivi, le misure a supporto per la riforma del TFR, l’adeguamento della legge Biagi, l’analisi dei privilegi di corporazioni protette erano compiti che un governo liberale doveva portare a termine. E questa, con molta probabilità è l’ultima finanziaria di questa maggioranza! Nel frattempo Tremonti taglia le spese a enti locali e Ministeri chiedendo di fare un sacrificio. Dall’altro lato, l’attuale opposizione critica aspramente la Finanziaria e organizza una manifestazione in piazza. Siamo convinti che qualsiasi fosse stata la manovra del Governo l’opposizione l’avrebbe stroncata. Ed è questo il gran limite dell’opposizione italiana ( peraltro derisa all’estero): una critica a priori e mai nel merito. Ci saremmo aspettati che l’opposizione che si candida ad essere maggioranza, in questo contesto, prospettasse delle misure alternative. Ma l’incertezza dei rapporti di forza all’interno dell’Unione e i principi variegati delle varie forze della coalizione suggeriscono di evitare prese di posizione. Le uniche prese di posizione sono la constatazione comune di un Governo Berlusconi che ha tradito le aspettative e il non prendere posizione. A partire da questi dati di fatto il povero elettore italiano sarà costretto ad andare al voto!
''Non vi e' alcun reale bisogno'' di norme che, come i ''Pacs istituiti in Francia'', potrebbero portare ad un ''piccolo matrimonio'', che ''produrrebbe al contrario un oscuramento della natura e del valore della famiglia e un gravissimo danno al popolo- tuona dal palco del consiglio permanente dei vescovi italiani il cardinale Camillo Ruini ''Il sostegno alla famiglia legittima dovrebbe essere dunque la prima e vera preoccupazione dei legislatori, ha spiegato l'alto prelato.''Nella concreta realtà italiana - ha detto Ruini - non vanno mai persi di vista, in primo luogo, il grandissimo ruolo sociale svolto dalla famiglia, qui assai piu' che in altri Paesi a noi vicini, e il contributo determinante che una famiglia autentica da' all'educazione dei figli ‘. Ancora una volta la Chiesa Italiana entra nel merito del dibattito politico italiano dimenticando lo status "laico" dello Stato Italiano. Uno Stato "laico" e che vuole essere "laico" deve essere libero da ogni ideologia e da ogni fideismo . Il suo unico scopo deve essere quello della regolazione dei rapporti tra i cittadini. Il concetto di "famiglia" illustrato da Ruini è un concetto legittimo e condivisibile da molti ma che nasce da un'ideologia specifica. Lo stato "laico", aperto a tutte le culture, non deve nascere da alcun’ideologia o fede ma occuparsi della regolazione dei rapporti tra i suoi cittadini. Nel nostro stato esistono nuclei di convivenza che vanno oltre al concetto di famiglia di Ruini. I Pacs francesi non vogliono andarsi a sostituire al matrimonio, sono puramente un contratto tra persone maggiorenni. La stessa Chiesa Italiana potrebbe beneficiare di una tale tipologia di contratti. Una comunità di suore, un gruppo di sacerdoti, un convento di frati potrebbe essere contemplato come un contratto di convivenza. Il contratto di convivenza permette di subentrare all'affitto di una casa, permette l'ottenimento della pensione di reversibilità, permette la comunicazione da parte dei medici in caso di malattia. Il ruolo della famiglia quale micronucleo della società in cui i genitori si occupano dei propri figli è da contemplare in altri contesti. La creazione di contratti sociali di convivenza, non confligge con i doveri dei genitori verso i propri figli, nè con le leggi che il Parlamento può promulgare a favore della famiglia. L'intervento di Ruini è, in questi termini, solo da interpretare come un'ingerenza e un altolà alle forze politiche a misurarsi con la Chiesa alle prossime elezioni.
I risultati elettorali in Germania danno un sostanziale pareggio tra le due coalizioni in gioco. Nel Parlamento italiano in questi giorni si sta dibattendo della riforma del sistema elettorale in senso proporzionale. In Italia,i due schieramenti italiani vedono una coalizione in leggero vantaggio ed un'altra in possibile recupero. Se andiamo, inoltre ad analizzare tutti i risultati dal 94 ad oggi notiamo che tutti gli schieramenti possibili sono in sostanziale parità. Col sistema proporzionale, a meno di grossi movimenti dell'area di centro, dal 94 ad oggi avremmo avuto maggioranze risicate. Se pure si introducessero sbarramenti al 4 o al 5 % le cose non cambierebbero molto. Gli italiani votarono SI al referendum del 1993 perchè col maggioritario pensavano di dare governabilità al Paese. Con questa legge ci sono stati ribaltoni e i Governi sono stati ostaggi di piccoli partiti ma al di là del ribaltone del 1994 chi ha vinto le elezioni è rimasto al Governo fino a fine legislatura. In questo modo gli Italiani hanno avuto modo di giudicare le coalizioni e di premiarli o di bocciarli ( come è successo finora). Qui prodest il ritorno al proporzionale? Forse solo a partiti di centro e uomini cinici e spregiudicati affamati solo dalla fame di potere ( per non dire qualcosa d'altro). A mio parere se riforma andava fatta era nella direzione di una Repubblica Presidenziale: ad oggi l'indicazione del Presidente del Consiglio non è esplicitamente indicata nelle votazioni. Una persona di riferimento nelle elezioni permetterebbe ancora di più di individuare meriti e responsabilità e agli Italiani di decidere pienamente gli uomini e i programmi di Governo.
“Atti inumani e anticristiani”, come Benedetto XVI, definisce gli attentati di Londra. Se si fa l’esegesi del testo si comprende subito il significato di “antiumano”. E’ antiumano ogni attentato all’uomo, è antiumano per un uomo uccidere un altro (altri) uomo (uomini). Ma cosa significa anticristiano? Anticristiano può avere due accezioni: 1) e’ contrario alla religione cristiana uccidere 2) è un atto contro i cristiani Due significati così diversi hanno un solo punto in comune: la distanza dei cristiani rispetto alle altre religioni. Nel primo caso affermare che l’atto dell’attentato è anticristiano significa sostenere che le religioni di derivazione cristiana non ammettono tali atti. Precisazione lapalissiana: tutti i cristiani conoscono i 10 comandamenti! Evidenziandolo, e precisandolo, implicitamente, il Papa afferma : - un cristiano non può agire in tal modo, un non cristiano (magari musulmano) si! E’ difficile credere che una figura colta ed importante come quella che rappresenta Ratzinger possa fare una tale affermazione senza averne la piena consapevolezza! E, allora occorre andare alle alla seconda ipotesi ( la più pericolosa) : “ è un attentato ai cristiani”. Ma gli attentati hanno colpito indiscriminatamente persone di tutte le religioni. E l’ipotesi di un attacco ai cristiani fa aleggiare l’incubo di nuove Crociate. Giovanni Paolo II è stato un uomo di Pace e di dialogo, è come tale ha messo prudenza nei suoi interventi: il terrorismo, le guerre si combattono nel rispetto delle diversità e un uomo di Pace deve spegnere i fuochi e non accenderli! Istigare, è quello si , anti-cristiano
Di Fini sappiamo tutto. Ad esempio di come , con una decisione discutibile , per reazione al fatto che gli venne impedito di entrare in un cinema dove si proiettava un film "Yankee" , aderì al MSI. Discutibile perche davanti ad un compotamento censorio ed antiliberale , lui avrebbe dovuto aderire ad un partito appunto Liberale... Il fatto che Fini , in questi giorni , abbia preso una coraggiosa scelta a favore del voto ai referendum , non mi stupisce. Infatti , sull'intelligenza dell'uomo penso non ci siano dubbi. Egli quindi , sa che a favore di una visione Laica non c'è solo la Sinistra , ma anche una grande parte della Destra.... Quindi , che la Laicità è trasversale , e questo lo si è visto nel corso dei due referendum , sul divorzio e sull'aborto. Ora , il vedere la classe politica di centro dx , da FI all'UDC , fino alla Lega , su posizioni favorevoli al non voto , ha evidentemente fatto squillare un campanello al suo orecchio... Gli elettori di FI , gli elettori della Lega , sono tutti bigotti , o comunque se non tali , esenti da qualsiasi pensiero critico su ciò che dice il Vaticano ? Chiaramente , Fini ha capito che non è così... Le contraddizioni : il suo Partito , che dissente a larga maggioranza (di deputati e senatori )... Comunque , è innegabile che Fini ha scavalcato a sx Forza Italia.... Il partito di Berlusconi era il principale deputato a recepire istanze Laiche e Liberali , se non altro perchè il suo Leader proclama continuamente la matrice "Liberale " del suo partito.... Ma sull'argomento (legge 40) , tuuto tace da F.I...... Fini si fa avanti come futuro Leader Liberale ?.......... Vedremo Italo Borsoi La mia unica preoccupazione è che la leadership di Fini venga messa in discussione: un leader deve dettare le linee ma deve fare in modo da essere seguito. Il suo strappo rischia di essere lacerante all'interno del partito e creare una diaspora tra lui ( e i suoi seguaci) e il resto del partito. Il rischio per i liberali di destra italiani è che dopo aver trovato finalmente un leader di valore ( come Chirac, De Gaulle , etc) si ritrovino in balia della vecchia destra sociale, corporativa, protezionista , illiberale. Al di là di questi discorsi, va detto che il suo gesto è stato importantissimo e fondamentale per chi crede che la destra deve essere liberale. Il suo pronunciamento va ben oltre la svolta di Fiuggi: era più facile abbandonare l'MSI per fare un partito moderno visto che lo chiedeva l'intera nazione, ben più arduo in questa Italia mettersi contro il Vaticano. Fini lo ha fatto, W Fini Pierluca Pierro www.pierlucapierro.it Forum radicale , 10 giugno 2005
ROMA - L'accusa è quella di ordire un "piano". Di voler intervenire sulla legge sull'aborto dopo il referendum sulla procreazione assistita, magari dopo aver incassato il successo dell'astensionismo. E le uscite di autorevoli esponenti della Cdl sull'ipotesi di rimettere mano alla 194 sarebbero la conferma di quel piano. Prima Maurizio Gasparri, poi il ministro della Salute Francesco Storace che predica cautela ("Non è il momento") ma avvisa che ci saranno "verifiche sui consultori", per finire col sottosegretario agli Affari sociali Maria Grazia Sestini che parla di una legge "in parte tradita perché non doveva favorire l'aborto ma la maternità". Ce n'è abbastanza per provocare una levata di scudi generale che fa virare lo scontro politico sul referendum del 12 e 13 giugno in tutt'altra direzione. "Hanno gettato la maschera" insorge il fronte del Sì. La sinistra si mobilita, ma il tasto dell'aborto mette in allerta anche pezzi della maggioranza. "Piano piano la verità viene a galla - afferma Emma Bonino - gli avversari del referendum puntano a rimettere in discussione la legge sull'aborto per tornare alla sua criminalizzazione". Anche per il leader del Prc Bertinotti, che invita l'Unione a una moratoria per parlare solo di referendum fino al 12 giugno, "si stanno mettendo in discussione le grandi conquiste di civiltà". E in trincea non scende solo la sinistra, non solo Barbara Pollastrini dei Ds o la verde Luana Zanella ("Bisogna dare un segnale chiaro ai venti reazionari"). Protesta anche Chiara Moroni del Nuovo Psi: "Il retropensiero è quello di andare a toccare la 194, ma quella legge è intoccabile". Mentre la Quercia, con Livia Turco, prova ancora a stanare Rutelli: "Capisco l'astensionismo della Chiesa, ma non quello di Berlusconi e Rutelli, che mi sa molto di opportunismo". Certo è che non si respira una buona aria, a sentire il ministro Stefania Prestigiacomo. "Purtroppo, nel centrodestra stanno emergendo delle posizioni integraliste preoccupanti, perché gli attacchi che ho subito per le mie posizioni sono stati eccessivi e talvolta subdoli e beceri" dice riferendosi alla gossip che l'ha coinvolta di recente. Ma lo stesso governo del quale la convinta referendaria fa parte è tornato a difendere a Montecitorio l'impalcatura della legge sulla fecondazione. Lo ha fatto il ministro Giovanardi, affermando che in quest'ultimo anno "non vi è stata alcuna diminuzione statisticamente rilevante della probabilità di successo della procreazione assistita". Ma in tutta Italia si moltiplicano le iniziative in favore del sì, come pure quelle astensioniste di matrice cattolica, a due settimane dalla chiusura della campagna. I Radicali terranno oggi una "manifestazione itinerante" che toccherà luoghi simbolici come la sede della Margherita e la residenza di Berlusconi. Uomini della cultura e dello spettacolo, da Biagi a Curzi, dalla Fracci a Fazio firmano l'appello dell'associazione Articolo 21 contro la "censura mediatica", altri si alternano nello sciopero della fame avviato da un gruppo di scienziati. Censura che non esiste, a sentire il ministro della Comunicazioni Landolfi. "Voterò quattro sì ma gradirei meno appelli" confessa lo scrittore Andrea Camilleri. Tra una dibattito e l'altro scoppia anche qualche incidente diplomatico: "Talassemici e mongoloidi non devono più nascere", aveva detto a Porta a Porta il professore Severino Andreoli sostenendo le ragioni del sì. "Parole lesive della dignità dei nostri familiari" insorge l'Unione italiana down. da Repubblica(27 maggio 2005)
C'è una domanda che molti credenti mi pongono, quando mi capita di parlare in queste settimanesulle tematiche referendarie: se per la Chiesa l'embrione è un essere umano (o addirittura, come si esprimono alcuni, una persona), come mai non si preoccupa dei tanti embrioni che vengono naturalmente eliminati nel processo di sviluppo, per impartire loro i sacramenti della salvezza, che sono previsti per gli esseri umani? Perché non studia per essi una qualche forma di funerale cristiano? Perché - soprattutto - non si preoccupa di impartire ad essi una qualche forma di Battesimo, per garantirne la salvezza? Facciamo intanto un po' di chiarezza tra termini che in queste settimane vengono confusi come equivalenti, ed equivalenti non sono: essere umano, individuo, persona. Quando un essere umano (cosa che certamente un embrione, anche in fase inizialissima, è, nel modo di essere proprio di un embrione, cioè quello di un principio di vita umana) diventi anche un individuo, è questione su cui la scienza può utilmente dire la sua. In-dividuo è infatti ciò che non può essere diviso: certo non è un individuo l'embrione nelle prime fasi, quando può ancora essere soggetto a divisione per dar vita ai gemelli omozigoti. Che razza di individuo sarebbe quello che poi si scopre che in realtà erano due? La verità è che non erano né uno né due in-dividui, ma era un embrione allo stadio iniziale, un essere umano allo stadio iniziale, ancora indeterminato quanto alla sua individualità. Diverso ancora è il tema dell'essere-persona, su cui mi limito a rinviare a questo mio scritto, dove determinante diventa il requisito della intelligenza e volontà libera (tanto per dirla con un eretico miscredente di nome Giovanni XXIII, che così definisce la persona nella Pacem in Terris). Ma vengo al punto: se la Chiesa dice che l'embrione è un essere umano (secondo me a ragione: lo dice chiunque, nel senso precisato sopra), e qualcuno si spinge perfino, in essa, a definirlo persona (errando contro i suoi stessi principi, invece: e infatti in nessun luogo il magistero si è spinto esplicitamente a tanto), come mai non ne trae tutte le conseguenze e non si preoccupa di salvarne l'anima attraverso i sacramenti, e in particolare non si preoccupa di impartire a tutti gli embrioni una qualche forma di Battesimo, sacramento che è il presupposto stesso dell'appartenenza alla Chiesa e dell'essere cristiano? Come spesso accade, è la domanda ad essere sbagliata. La domanda infatti ha un senso solo all'interno di una concezione del battesimo che ha poco o niente a che fare col Battesimo predicato e praticato nel Vangelo, e con quello predicato e praticato dalla stessa Chiesa, fino alla controriforma. Il Battesimo, proprio in quanto sacramento di incorporazione della persona alla Chiesa, e di sua adesione al cristianesimo, presupponeva (e bisognerebbe dire: presuppone, ancora oggi, in base alla sua natura teologica) una persona capace di intendere e di volere, e di esprimere consapevolmente la sua adesione al Simbolo della fede, al Credo. Il Battesimo, infatti, come sacramento della iniziazione cristiana, veniva impartito ai catecumeni adulti e consapevoli, dopo un attento, e spesso lungo, cammino di preparazione e maturazione. E' solo con la Controriforma che il Battesimo cambia natura, e diventa ciò che - in buona sostanza - è ancora oggi per noi: non più il sacramento di iniziazione e di ingresso nella Chiesa, attraverso cui il catecumeno pubblicamente aderisce al Credo e diventa membro della Chiesa, accogliendo in sé lo Spirito Santo; piuttosto il sacramento del reclutamento d'ufficio alla Chiesa, motivato col fatto (nuovo anche questo, instaurato con la controriforma) che solo facendo parte della Chiesa (e dunque solo col Battesimo) ci si può salvare. Ecco allora che l'aspetto relativo alla libera e convinta adesione della persona diviene irrilevante, per far prevalere l'oggettiva necessità di battezzare tutti, il più possibile, a prescindere dalla loro volontà. E' in questa fase che si inizia a battezzare i neonati, inculcando nei fedeli e nel clero di base e in buona fede un'ansia sempre più paranoica sulla necessità di impartire il battesimo subito, il più presto possibile. Paranoia che troverà il suo apice, ad esempio, in alcune pratiche del XIX secolo, quando la Chiesa (all'epoca contraria al parto per taglio cesareo, con la solita motivazione: non è naturale), si preoccupava di avere la precedenza (letteralmente) sull'ostetrica, per consentire al prete di entrare nella donna per battezzarne il feto, prima che questo morisse (con quali conseguenze per la salute della sfortunata partoriente, è facile immaginare). Funzionali al sistema teologico voluto dalla controriforma erano, da un lato, il concetto teologico di limbo, dall'altro il nuovo sacramento della Cresima o Confermazione. Il concetto di limbo serviva a rendere per così dire plasticamente l'idea del crudele destino che sarebbe stato riservato ai non battezzati incolpevoli: né salvi né dannati. Il nuovo sacramento della Cresima (non a caso chiamato anche Confermazione, nel senso di rinnovamento e confermazione esplicita e consapevole da parte dell'adulto delle promesse battesimali) serviva a creare comunque un nuovo momento sacramentale in cui la consapevolezza di un'adesione alla fede, che era stata privata del suo luogo proprio sacramentale, il Battesimo, potesse trovare espressione. E' evidente come questa impalcatura teologica non possa che portare alle aporie segnalate dalla domanda iniziale: coerenza vorrebbe che si proceda in ogni caso quanto meno al Battesimo di tutti gli embrioni, prima che possano, per cause naturali o no, morire. In realtà, anche se molti vorrebbero farlo dimenticare, c'è di mezzo il Concilio Vaticano II, che tra le altre cose innovò proprio su due punti essenziali a questo proposito: abolendo la dottrina del limbro; innovando (sarebbe più corretto dire: tornando alle origini) quanto alla dottrina della salvezza. La costruzione teologica del limbo viene negata e riconosciuta nella sua inconsistenza teologica: salvezza o dannazione, questo è il destino ultraterreno dell'uomo. La salvezza, poi, di cui la Chiesa - voluta a questo scopo da Cristo - è lo strumento principale, può essere tuttavia attinta da ciascuno per vie diverse e misteriose, anche al di fuori di essa. E' evidente allora che una corretta ed ortodossa considerazione della dottrina conciliare risolve il problema: la salvezza è il dono che per vie misteriose e personali Dio riserva all'uomo, ad ogni uomo. E il Battesimo, liberato dalla sua paranoica considerazione di presupposto oggettivo della salvezza, può, anzi, deve tornare ad essere ciò che era in origine, il sigillo dell'adesione personale e consapevole al patto tra il singolo, individuo e persona, e Dio. Semplice, in fondo. Magari per alcuni - ad esempio tra le gerarchie ecclesiastiche - troppo semplicemente e teologicamente evangelico, per risvegliare il loro interesse, sedotti come sono dai prediletti atei devoti, che a queste cose, così profondamente (e per loro: fastidiosamente) religiose, non riservano alcun interesse.
Nella tarda serata di ieri sera ( 1 maggio) in rete è comparso il rapporto sulla vicenda Calipari. I punti caldi della vicenda quali il nome del soldato che aveva aperto il fuoco sulla Toyota sulla quale viaggiavano Calipari e la Sgrena e dell'agente segreto italiano ferito venivano secretati. Il documento del tipo pdf presenta delle macchie sui punti coperti da omissis. Ma basta semplicemente ricopiare il testo (macchie nere incluse) su un documento word e si leggono le frasi e le parole nascoste. E' difficile credere che gli americani potessero fare un errore del genere. La domanda da porsi è allora, perchè utilizzare un sistema di questo genere per rendere disponibili delle informazioni che andavano mantenute riservate? ( ricordiamo che al momento l'identità dell'agente segreto italiana era stata mantenuta segreta)
Primo schiaffo a Ratzinger/ La Camera dei Deputati spagnola dà l'ok alle nozze tra gay Non sono passati nemmeno due giorni dall'elezione di Benedetto XVI che l'ex cardinale Joseph Ratzinger deve incassare il primo schiaffo. La camera dei Deputati spagnola ha infatti approvato il progetto di legge sul matrimonio tra gli omosessuali. Una iniziativa che ravviverà inevitabilmente la polemica con la Chiesa Cattolica soprattutto dopo l'arrivo al Soglio Pontificio di un Papa considerato conservatore. Il risultato della votazione ha fatto registrare 183 sì, 136 no e 6 astensioni. Hanno votato contro il PP (il Partito Popolare), l'Unión Democrática de Catalunya, L'unione democratica di Catalogna e il PNV il partito nazionalista Basco. L'approvazione definitiva del progetto, dopo la consultazione al Senato prevista per il mese di giugno, farà quindi diventare la nazione iberica il terzo Paese insieme a Olanda e Belgio nel quale sarà possibile celebrare le nozze tra gay. Si attendono ora le reazioni della Santa Sede. Ratzinger infatti "antico guardiano della dottrina della Fede" aveva più volte ricordato come le nozze tra individui dello stesso sesso stanno rovinando il concetto sacro di matrimonio e lesionando l'identita sociale in Europa. "Se il nuovo Papa è intenzionato a rilasciare qualche dichiarazione - ha affermato il primo ministro Josè Luis Rodriguez Zapatero - sono preparato a rispettare la sua opinione". "Una delle garanzie della democrazia è la libertà religiosa - ha continuato il premier - la libertà d'opinione, di libertà, del portare avanti un progetto politico con il voto dei cittadini. Questa è la grandezza della democrazia". Con l'approvazione di questa legge, che deve essere ora ratificata dal Senato per tornare alla Camera Bassa, viene inoltre riformato il Código Civil il Codice Civile. La rivolucion iberica assegnerà così alle unioni tra gli omosessuali lo stesso trattamento giuridico degli eterosessuali. Con la possibilità di adottare minori. "E' una svolta molto importante non solo per quanto riguarda la storia dei diritti umani - ha dichiarato Gaspar Llamazares il leader della Izquierda Unida, - ma anche per la corrente laicista del nostro Paese". "E' un giorno storico per tutti i cittadini che credono fortemente nell'uguaglianza - ha affermato la signora Beatriz Gimeno presidente de la Federación Estatal de Lesbianas, Gays y Transexuales - una vittoria di chi crede nella giustizia e nello stato di diritto". Cosa prevede il progetto nel dettaglio? Riconosce alle coppie omosessuali che si vogliono sposare i diritti di adozione e i trattamenti per la pensione e l'eredità anche se l'esecutivo di Madrid ha assicurato che l'istituzione del matrimonio non sarà minacciata. La maggior parte dei sondaggi dell'opinione pubblica ha mostrato in ogni caso che l'iniziativa può contare sul sostegno della maggioranza degli spagnoli. L'approvazione per via parlamentare non elimina tuttavia le polemiche che saranno alimentate dai movimenti per l'unione delle famiglie, dai gruppi religiosi e dai conservatori. Il gruppo Foro Español de la Familia, ad esempio, ha presentato un'iniziativa promossa da ben 500mila firme contro le nozze gay e soprattutto contro l'adozione di minori. Un punto che ha suscitato numerose polemiche. Il progetto di legge prevede infatti la riforma del codice civile degli articoli 44 e 175 che precedentemente definiva il matrimonio come "unione sacra tra un uomo e una donna" e regolamentava l'adozione di minori concessa esclusivamente "a un uomo e una donna uniti dal sacro vincolo del matrimonio". Andrea Pressenda Affari Italiani, 21 aprile 2005
NEWS ALERT - RSS ANSA ABBONATI ANSA SUL TELEFONINO ANSA INTERNATIONAL NEWS » Top News » Italia » Mondo » Sport » Calcio » Economia e Finanza » Cultura e Società » Scienza » Internet » Spettacolo » Moda » Musica » Cinema • Regioni SPECIALI LO SPECIALE SUL CONCLAVE LE FOTO DEI KENNEDY DOWNLOAD CALENDARIO ANSA 2005 BERLUSCONI: ACCETTO LA SFIDA DI FARE UN NUOVO GOVERNO ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appena annunciato in aula a Palazzo Madama l'intenzione di rassegnare le sue dimissioni da premier e di andare al Quirinale. Tutti i senatori della CdL si sono alzati in piedi per applaudirlo. Dai banchi del centrosinistra si e' levato un solo grido: ''Era ora'' 'Stavolta niente sorprese, oggi mi dimetto e vado dal capo dello Stato'': cosi' Silvio Berlusconi al suo arrivo al Senato. Qual e' il fatto politico nuovo? hanno chiesto i cronisti a Silvio Berlusconi, a proposito della decisione di dimettersi. ''Con due forze politiche su sei che decidono di uscire dal governo e mantenere il supporto parlamentare... Adesso poi sono tre su sei quindi non e'...'', ha risposto il premier. INTENDO RAFFORZARE COMPAGINE GOVERNO ''Per rilanciare la nostra azione la mia intenzione e' aggiornare il nostro programma, accrescendo i nostri sforzi per difendere il potere d'acquisto per le famiglie, per sostenere le nostre imprese, per imprimere un rinnovato e deciso sviluppo al nostro Sud. Per questo intendo rafforzare la compagine del governo''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlando al Senato. AGLI ALLEATI, CHIEDO DI AVERE FIDUCIA ''Agli amici della maggioranza chiedo di aver fiducia in noi stessi, in voi stessi, nei nostri valori perche' con la nostra fiducia abbiamo affrontato pagine importanti del passato e sono certo ne scriveremo molte altre''. NON MI SOTTRAGGO A CRISI GOVERNO ''Ora non mi posso sottrarre al passaggio di una normale crisi di governo''. NUOVA COESIONE A PARTITI TRASFORMANDO CDL Occorre dare ''nuova coesione ai partiti della Cdl'' per andare avanti con il nuovo governo ''trasformando anche la nostra alleanza di oggi''. Silvio Berlusconi si rivolge cosi', dall'aula del Senato, alla maggioranza di centrodestra alla quale chiede di avere ''fiducia, in noi stessi, nella nostra storia, nel nostro futuro''. ''Abbiamo scritto insieme pagine importanti e sono sicuro - aggiunge Berlusconi - che insieme ne scriveremo ancora''. RIFORME COSTITUZIONALI VANNO AVANTI Le riforme costituzionali andranno avanti. Lo ha detto implicitamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in Senato. ''La riforma costituzionale del nostro governo - ha infatti detto Berlusconi - adeguera' le nostre istituzionali alle moderne democrazie europee''. NON POSSO SOTTRARMI A FORMALE CRISI GOVERNO ''Ora, dovendo dar vita ad un nuovo governo, non mi posso sottrarre al passaggio attraverso una formale crisi di governo. E' con questo spirito che ho convocato in questo stesso palazzo il consiglio dei ministri per poi andare subito dopo dal Capo dello Stato. Vi ringrazio dal profondo del cuore. Grazie a tutti''. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha concluso il suo discorso al Senato
Parole interessanti, quelle pronunciate da Joseph Ratzinger, nella sua omelia: una dura strigliata ai progressisti che annuncia la sua disponibilità all'elezione. Tre i punti che si propone di affrontare nel suo discorso: il valore dei ministeri e carismi della Chiesa, la maturazione della fede e la compartecipazione alla crescita del Corpo di Cristo. Dopo questa premessa, L'anziano ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede attacca senza mezzi termini, nell'"ora di grande responsabilità" che la Chiesa affronta, la "fede da fanciulli" in balìa del relativismo e dell'egoismo, una fede che si lascia sballottare da "correnti e mode del pensiero" in contrasto con la "fede adulta" che nasce dal puntare direttamente a Cristo. Terribili, le parole del porporato: "La misericordia di Cristo non è grazia a buon mercato e non banalizza il male", che attacca quello che ritiene il nuovo nemico della Chiesa del III millennio: la dittatura del relativismo, nel quale non c'è nulla di definitivo se non quello che il proprio 'io' decide per il momento di ritenere tale. Ma non solo: l'altro grande pericolo che la Chiesa deve affrontare sono i prodotti del relativismo, che vanno "dal marxismo al liberalismo fino al libertinismo, dal collettivismo all'individualismo radicale, dall'ateismo fino ad un vago misticismo religioso", dall'agnosticismo fino al sincretismo, e quindi alle numerose sette che ogni giorno si affacciano nello scenario umano e che generano errore attraverso l'astuzia di chi le genera ed anima.La fede chiara in Cristo, secondo il credo della Chiesa è, allora, nelle parole di Ratzinger, quello che oggi viene etichettato come "fondamentalismo", mentre invece - lamenta - "andare di qua e di la'" sembra l'unica moda accettata da questi tempi. Non sono lontani i giorni in cui il Cardinal Ratzinger ha ricordato che 'nulla salus extra Ecclesia', mettendo in difficoltà il dialogo ecumenico avviato da Giovanni Paolo II: Hans Kung sarà contento. da Affari Italiani 18/04/2005
APPROVATA IN FRANCIA LA LEGGE SUL DIRITTO A MORIRE PARIGI - Il Parlamento francese ha approvato la scorsa notte in via definitiva una proposta di legge che riconosce il diritto a ''lasciar morire'', senza per questo legalizzare l'eutanasia, dopo un voto dei senatori conforme al testo gia' adottato dall'Assemblea nazionale. La proposta prevede che non si debbano continuare le cure ''con un'ostinazione irragionevole'', espressione che e' stata preferita a quella di accanimento terapeutico. In base alla norma, una persona ammalata in fase terminale puo' decidere di ''limitare o cessare qualsiasi terapia'', ed e' autorizzata la somministrazione di farmaci contro il dolore, anche se possono accelerare il decesso. EUTANASIA, VERSO APPROVAZIONE IN CALIFORNIA Un disegno di legge che farebbe della California il secondo Stato d'America, dopo l'Oregon, a consentire ai malati terminali di scegliere di porre fine alla propria agonia ha superato in serata il primo ostacolo legislativo. La proposta e' stata approvata con cinque voti favorevoli e tre contrari dalla Commissione giustizia dell'assemblea statale a Sacramento. Il provvedimento, se diventera' legge, permettera' ai residenti della California con una prognosi di meno di sei mesi di vita di ottenere un farmaco letale. Ma prima ci dovra' essere una richiesta orale, poi una seconda scritta e ancora una terza a voce, tutte nel giro di 15 giorni.
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